Franco Battiato, il cantautore eclettico

di Marie Morel
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Da qualche giorno, su internet si rincorrono notizie, smentite, speculazioni sulle condizioni di salute di Franco Battiato. Pare che il cantautore sia stato costretto ad annullare tutti i suoi impegni pubblici, in seguito alla frattura di un femore e dell’anca e ad una lunga e lenta riabilitazione. Qualcuno, però, ha diffuso la notizia, smentita poco dopo, che sia affetto da Alzheimer e che, il suo abbandono delle scene sia definitivo.

Io mi auguro che Franco Battiato si rimetta presto e che, quanto prima, torni alla ribalta per regalarci qualche nuova perla, frutto del suo instancabile lavoro creativo, sperimentale e innovativo. Non c’è un solo stile musicale che il cantautore non abbia toccato, nell’arco della sua lunga carriera, passando dal progressive rock avanguardista alla musica classica e sacra, dall’elettronica a quella d’autore e pop, contaminandoli con i suoi innumerevoli interessi culturali, filosofici, esoterici, mistici.

Nato a n Sicilia il 23 marzo 1945, a diciannove anni si trasferisce a Milano, dove conosce Giorgio Gaber che lo aiuta ad inserirsi nell’ambiente musicale. Prima abbraccia li filone “della protesta”, che all’epoca era molto in voga tra i cantautori, per abbandonarlo poi agli inizi degli anni 70, quando si dedica alla sperimentazione. Sono gli anni dell’album “Fetus”, “Pollution” e “Click”, molto originali e innovativi nel panorama della musica italiana, in cui Franco Battiato si avvicina alle sonorità elettroniche e d’avanguardia, reinventandole non suo personalissimo stile intellettuale e intimistico. Battiato porta all’interno della sua carriera la passione per il teatro, per le culture orientali, per la letteratura e la poesia, ispirandosi a grandi poeti, filosofi, scrittori, come Proust, Leopardi, Carducci.

Negli anni 80 arriva il successo, con gli album più famosi e canzoni indimenticabili, come “Segnali di vita”, “Bandiera Bianca”, “Gli uccelli”, “Cuccuruccucù”, “Centro di gravità permanente”, “Voglio vederti danzare”, solo per citarne alcune. Ed è, finalmente, il momento dei riconoscimenti. I suoi album scalano le classifiche, arrivano i primi premi e Franco Battiato si impone come uno dei più raffinati cantautori italiani.

Negli corso degli anni, le sue sperimentazioni si sono fermano mai e si intrecciano con il lavoro di altri artisti, come il musicista Pio Giusti, che gli insegnerà a suonare il violino, il filosofo Manlio Sgalambro, autore della sua canzone manifesto, “La cura”, considerata da molti critici una delle più belle canzoni d’amore italiane, e la cantautrice Alice, con cui ha intrattiene un lungo sodalizio artistico. Proprio con quest’ultima, nel 2016, tiene il suo ultimo tour “Battiato e Alice”, in cui i due artisti si esibiscono da soli e in numerosi duetti. Il suo genio l’ha condotto a sperimentare anche diverse forme espressive, come la pittura e la regia.

A cos’altro si dedicherà, quando si ristabilirà completamente? Una sola cosa è certa, ci sorprenderà, come sempre.

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