ELENA DESERVENTI, una voce importante per la poesia d’elite

di Pablo Paolo Peretti
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  • Cosa significa essere un poeta al giorno d’oggi

Significa vivere una sorta di discrasia, tra come il poeta si sente e come viene percepito e utilizzato in concorsi, pubblicazioni ecc, asservito a fini che non attengono alla dignità della poesia in quanto tale.  Non escludo naturalmente la consapevole disponibilità del ”poeta” a certi percorsi.
Problematica è anche l’atteggiamento del lettore nel confronto della poesia: di avvicinamento, approfondimento,valutazione, interesse in genere o disinteresse più o meno accentuato e nemmeno spiegato.

Per se stesso il poeta che tenta di essere tale penso che debba essere un innmorato della parola, del ritmo del calore e del colore e li coltivi costantemente

  • Poeti si nasce o si diventa? Raccontaci il tuo percorso.

Non saprei dire se si nasce poeta, ma non potrei escluderlo-Sicuramente credo che , una volta avvertita la vena poetica, la si debba alimentare con letture e esercizio di scrittura. Io non sono nata poeta e non so se lo sono mai diventata.Ci provo.  Ho cominciato a scrivere in corrispondenza a una esperienza dolorosa. Trattenendola in parole scritte, la ho oggettivata e gradualmente decantata.
Poi ho continuato con sentimenti, esperienze, situazioni, vissute o immaginate o colte in altri.

  • Cosa non ti piace e ti piace della poesia in generale? Chi ti ha influenzato e chi hai evitato di assomigliare … e perché!

               Della poesia in generale non mi piace la inautenticità, la faciloneria, il proporsi come tale anche quando propone banalità o mancanza di etica, la dipendenza dalla committenza, fino al punto di snaturarsi per compiacere chi ”conta” per dare visibilità.
Mi hanno influenzato poeti come Saffo, Alceo ,Virgilio, Catullo, Dante, Leopardi, Montale, Ungaretti, Sandro Penna, Mariangela Gualtieri , Maria Luisa Spaziani... Non mi sono preoccupata di non assomigliare a poeti che, fin dalla prima lettura, ho sentito lontani anni luce dal mio modo di intendere la poesia. Li ho lasciati nel loro ambito, sine cura

  • Devi usare 4 libri di poesia da regalare al tuo peggior nemico. Hai qualche titolo o nome di autore e perché?

  Per il mio peggiore nemico non spenderei un euro neppure per fargli un dispetto. Anche perchè, rischierei di regalargli 4 libri per me pessimi e forse per lui, che non stimo,ottimi

  • In Italia ci sono circa 4 milioni e mezzo di poeti o presunti tali… ti fa paura la concorrenza?

Partecipo raramente a concorsi, pubblico poco, non mi preoccupa la concorrenza. Mi disgustano invece le ”cordelline”, cioè il fatto che la eventuale bravura di un poeta venga soffocata da privilegi legati a conos.cenze, amicizie ecc.

  • Dicono che la poesia non vende, oppure solo pochi eletti riescono ad avere una certa notorietà. Cosa ti aspetti da te ? Fama, riconoscenza oppure solo piacere di piacere?

La poesia non vende abbastanza e purtroppo la notorietà è limitata a pochi eletti, ma comincio a notare una inversione di tendenza, favorita dai social. La divulgazione della poesia, mette in luce ”nei” insospettati in poeti di nome e evidenzia poeti emergenti o sconosciuti di valore.
Mi aspetto coerenza nei confronti di me stessa , quindi piacere di scrivere e piacere di piacere

  • Dove e quando scrivi? Ha un determinato orario la tua cretività o luogo dove si fa sentire ancora di più?

Scrivo dove e quando sento l’urgenza di mettere nero su bianco. Basta che trovi un angolino non trafficato e silenzio intorno

  • Quali poeti sconosciuti al grande pubblico ma notevoli che hai letto e ammirato  nei social ti hanno colpito e perchè?

a) Ludovica Trimarchi. Creativa, capace di inventare mondi straordinari, abitati da esseri in grado di vivere sentimenti autentici, sempre più rari tra gli uomini

b) Armando Saveriano. Eclettico, sperimentatore, carismatico, realista fino all’osso, surrealista convinto. Umano sempre, grande nel dolore, ironico di fronte a falsi problemi e a poeti e scrittori gonfi di fumo

  • Diceva Charles Baudelaire ”Il peggior nemico di un poeta è un poeta ”. Cosa voleva dire secondo te. Sei d’accordo?

 In questi termini non sono d’accordo. L’antagonismo tra poeti non dorebbe sussistere se nasce da invidie, malinteso spirito di concorrenza, senso di superiorità. Se sussiste, ci devono essere ragioni gravi, che toccano la dignità dl poeta, ma soprattutto dell’uomo

  •  Ti obbligano a dare una definizione di te stessa, come scrittrice. Raccontaci.

Sono una scrittrice che scrive quando ne sente il bisogno e vuole comunicare a eventuali lettori il suo sentire, il rispetto della scrittura in quanto tale, dal piano sintattico a quello retorico, il gusto della parola che suona e crea.

  •  Devi invitare un poeta a cena. Tra quelli ancora in vita e no, chi sceglieresti e perchè?

      Leo Vale: giovane uomo, amante dei classici, interessato a mille problemi,virtuoso della parola in poesia, usata in tutte le sue potenzialità di sostanza e di effetto, attraverso una straordinaria competenza nell’uso delle figure retoriche di suono. Profondo e piacevole. Tra l’altro,notevole buongustaio e creatore di ricette super.

 

Le mie poesie

Foto: Dino Ignani

Foto: Dino Ignani

BIBLIOGRAFIA

Elena Deserventi,  piemontese di origine, grossetana di adozione, laureata in lettere moderne, ha insegnato fino alla pensione, italiano e latino nei licei scientifico e classico di Grosseto.

Ha sempre amato leggere scritti in prosa e versi di autori classici e contemporanei, ma ha cominciato a dedicarsi a scrivere poesia e narrativa da circa 12 anni.

Ha pubblicato componimenti poetici  su “Pagine” e in Antologie (Ed. Antologica Atelier). Sta per uscire la Silloge poetica Sassi e Piume  Edizione Controluna.
Nel 1914 ha pubblicato il romanzo Dentro la Ragnatela Ed. Il Saggio.

Nel 1919 ha curato l’Antologia di poeti vari contemporanei Nel Corpo della Voce (Ed. Controluna), commentando le liriche dei poeti inclusi. Sui Social fa parte di alcuni gruppi poetici di un certo rilievo.

Gestisce una pagina in cui posta e commenta le liriche per lei di particolare interesse e le correda di commento critico.

E’ amministratrice di un gruppo su FB in cui propone esercizi di poesia, giochi linguistici, costruzione di racconti, aperto non solo agli iscritti,ma a chi desidera partecipare

POESIA N°1

 

Sbuffi di schiuma sanguigna

sul fior delle onde di acque

innocenti

Non voci rauche di

uccelli

ma singhiozzi rotti

echi

di gole chiuse

in delirii

Non guizzi di pesci d'argento

ma stracci di vita

vinta

appesi a flora e fauna

avvolte in strani perché

Dissonanza inquietudine

Sul fondo giace

Insepolto

il grido perpetuo

di chi chiede vendetta.

POESIA N°4

Quando ti abita la tristezza

Il giorno allunga la sera

E nella luce che si fa opaca

gli spiragli sono brevi sentieri

fra brillare di lacrime

e voci di preci

Arriva la notte

non muore l'affanno

si arrotola lento

In un gomitolo impervio

di fili rappresi

 

POESIA N°2

Leggerti negli occhi

parole e luci

Immaginare in te le mie speranze

Vivere la sferza delle

antitesi

È come sentirsi soli alla deriva

e scorgere l'approdo

e muoversi a fatica l'acqua lallare in gola

le gambe senza forza

in moto perso e sforzi

senza senso

Tra sterpi ispidi devianti

si annida

il fior del verde

Nel tratto verso il fondo

io ti intravedo -

Tra sogno e realtà

tendo la mano aperta per una carezza

da te sempre respinta

quasi una debolezza

Ora all'incontro

Non so se sei o sembri

Io riposo le paure

su di te

Le ondate si distendono placate

le membra vanno a ritmo

modulato

Non so dov'è la riva

ma ti sento

nel tua attesa nello sfiorarti a me

Se appiglio vero o di fede

mistero

Non so

POESIA N°3

Improvviso il sole esce

da un'alcova di nubi furenti e spacca ogni resa

con scudisci di luce

Si alza da intrecci sensuali il mattino

Ha gocce di perle nell'oro

Si spande su strade che grondano crepe

sudano ruote e freni roventi

Se un canto si leva è voce

di bimbo

di angelo in volo

di rondine al nido

Lontani i colpi votati alla morte

lontani e ingoiati da fosse urlanti

silenzi che graffiano rupi

di scarti

sguardi miopi a resti

di maschere

simili a volti non ancora imbestiati

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