Anna maria Ercilli: la voce del Trentino Alto Adige

di Pablo Paolo Peretti
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  • Cosa significa essere un poeta al giorno d’oggi?

Nel ricercare il senso del vivere incontriamo la parola, verbale, scritta, cantata, dagli amati poeti del passato noi semplicemente raccogliamo la traccia e proseguiamo nel canto collettivo, spinti dal   loro retaggio. Il poeta della nostra epoca non ha un ruolo rilevante nella nostra società, è ininfluente.

  • Poeti si nasce o si diventa? Raccontaci il tuo percorso.

L'immaginazione appartiene alla natura umana, la vicinanza a stimoli intellettuali e circostanze emotive possono creare l'inizio. Ognuno può coltivare la creatività indotta dall'ambiente vicino alle arti, il privilegio accostato alla musica, il canto, le arti visive. Il mio percorso genera dalla solitudine del figlio unico, riempire il vuoto con fratelli immaginari, la natura come rifugio e scoperta, l'amore per gli animali, la lettura una grande compagna di avventure e formazione, anche i fumetti avevano la loro importanza, Flash Gordon, Roland Eagle, Tex, come ci ricorda Umberto Eco.

  • Cosa non ti piace e ti piace della poesia in generale? Chi ti ha influenzato e chi hai evitato di assomigliare … e perché!

 Non mi piace la poesia che percepisco come forzatura, un effetto per stupire. Il piacere dato dalla poesia è indefinibile, leggo                       poeti differenti per stile e contenuto, i miei preferiti mi emozionano  ad ogni rilettura. I poeti del periodo scolastico mi hanno sicuramente  influenzata per scrivere le lettere a casa, grafomane forse. Dopo una lunga pausa per scelte professionali, ripresi la poesia con la mia voce. Cercando di non assomigliare a chi amavo. Perché? Per pulizia interiore e indipendenza.

  • Devi usare 4 libri di poesia da regalare al tuo peggior nemico. Hai qualche titolo o nome di autore e perché?

Non individuo nemici, prendiamo qualcuno di poco simpatico, gli offro i libri del mio amico poeta morto all'età di cento anni, don Valerio Bottura. Amabile amico dal cuore giovane, la scrittura era la sua passione, animatore di teatro, componeva operette musicate e ricerche storiche ”Calliano - Villaggio illustre alla sin. dell'Adige”.  Ancora -Asbestos – la poesia mineraria di Pietro Cagni, perché bastano solo i nomi per raccontare la vita. Seguono Francesca Serragnoli e Maria Grazia Calandrone, la parola profondamente coinvolta con le cose del mondo. Leggo e ripasso i poeti raccolti nella mia libreria.

  • In Italia ci sono circa 4 milioni e mezzo di poeti o presunti tali… ti fa paura la concorrenza?

Nessuna paura per la quantità di poeti. C'è spazio per tutti, non mi disturba e non penso alla concorrenza, alla fine del nostro periodo storico, pochi saranno ricordati, sommersi dalla quantità indistinta.

  • Dicono che la poesia non vende, oppure solo pochi eletti riescono ad avere una certa notorietà. Cosa ti aspetti da te ? Fama, riconoscenza oppure solo piacere di piacerti.

 I poeti comprano i libri dei poeti? Prendo la parte più realistica, il piacere e un pizzico di riconoscenza.

  • Dove e quando scrivi? Ha un determinato orario la tua cretività o luogo dove si fa sentire ancora di più?

Luoghi e abitudini cambiano nel tempo, quando ero impegnata fuori casa, tenevo in borsa un notes per gli appunti che avrei ripreso, cambiato e cancellato. Scrivevo anche in stenografia, ma era arduo ricordare tutte le abbreviazioni dopo mesi. Un viaggio in treno, può diventare luogo e tempo di incontri e stimolo di ispirazione, complice il ritmo cadenzato delle ruote. Oggi mi basta la tastiera del pc, vedere le lettere formarsi nero su bianco, un inizio per formare il pensiero che già elaboro a memoria. Anche i sogni danno degli spunti, lasciano indizi per il risveglio, ma è repentino lo svanire se non si coglie l'urgenza di fissare le parole.

  • Quali poeti sconosciuti al grande pubblico ma notevoli che hai letto e ammiratonei social ti hanno colpito e perchè?

Da tempo lettrice di Alessandro Assisi, poeta-pittore (tecnica del dripping) prolifico autore di attualità e stati d'animo.

Seguo la fascinazione dei Tolki di Ida Travi -Muscèt parla col cane – Il libro perduto. Un mondo di macchie di colore nette, i Tolki sono immagini estratte dalle parole.

I due autori citati sono in realtà conosciuti ed hanno un seguito di pubblico affezionato.

Ricordo il mondo social di Pablo Paolo Peretti, dove poesia e creatività convivono nel fermento della parola.

  • Diceva Charles Baudelaire ”Il peggior nemico di un poeta è un poeta ”. Cosa voleva dire secondo te. Sei d’accordo?

Nella nostra epoca non credo ci siano forti inimicizie, ma banalissime invidie, è talmente fluido l'ambiente artistico, che l'indifferenza copre i contrasti.

  • Perchè acquistare il tuo libro ?

Per curiosità.

  • Devi invitare un poeta a cena. Tra quelli ancora in vita e no, chi sceglieresti e perchè?

Scelgo Camillo Sbarbaro il 'poeta dei licheni', vorrei incontrarlo sull'altopiano delle Manie, luogo delle sue passeggiate in salita da Spotorno, dove ritorno ogni anno e immagino la sua presenza di ricercatore nei boschi e radure investite dallo Zefiro estivo.

Anche il poeta livornese, per conoscere la sensibilità e l'affettuosa dedizione di Giorgio Caproni per la madre Anna Picchi (Annina) ”Anima mia, sii brava/e va’ in cerca di lei/tu sai cosa darei/se la incontrassi per strada.”

Vorrei accompagnare con umana ammirazione il - Congedo del viaggiatore cerimonioso – accettarne il cammino.

Le mie poesie

Foto: Dino Ignani

BIBLIOGRAFIA

Anna Maria Ercilli, vive a Trento con memorie liguri. Studia alcuni anni in Liguria poi rientra nella sua città. Ha lavorato nel Servizio Sanitario.

Pubblica: Abbraccio, Alcione, 1983, Il dono inquieto, Rebellato, 1985, Piccole lame Ibiskos, 1990, Dall’aria, alla terra, all’oblio, Laboratorio delle Arti, 1996, La porta di Tàriso, Joker, 2004, La stanza del colore provvisorio, ilmiolibro.it 2013, Orlo blu, youcanprint, 2017, iPoet, Lunario in versi, Lietocolle 2018, La porpora delle api, Fara 2021.

Presente in “Vivere l'abbandono” - autori vari – FaraEditore 2021

“Transitipoetici” vol. 28 a cura Giuseppe Vetromile 2021

Scrive racconti e articoli per le riviste (Il Furore dei libri, R&S).

Presenta autori e testi. Socia di associazioni culturali.

Presente in alcune antologie: La poesia nel Trentino-Alto Adige, Forum/Quinta generazione, Controparole, Hospite, L'evoluzione delle forme poetiche, Con gli occhi di un cane, e nelle riviste (La Mosca di Milano, Il Monte Analogo, Il Cristallo, La Clessidra)

Collabora e pubblica, “Nelle pagine del tempo” (dizionario delle parole perdute, EmmeTi). Con LUA Anghiari: Le stagioni per posta, Una lettera importante, Quella volta su un treno (Equinozi 2020).

Fotografa per passione, sue fotografie sono in: Radici, Il giardino dell'Hybris, L'eco del Rio Gola. Presidente della Società Dante Alighieri di Trento nel 2014-2015.

Presente nell'Archivio Storico di Gianni Toti e Liliana Ugolini.

 

LA RIGA

Un solo segno una riga
senza regole e padroni
un sentiero sulla pagina
sfiora arbusti di china
e paludi di tempera
frazioni di tracciato
senza intoppi
raggira tronchi di ogni
forma, sfiora stivali
dei guardaboschi

terra di rusco, ribes, ruta
tracce di volpi
il verso alto della poiana

traccia la riga un solco
petroso, di qua libero
e aperto lo spazio
verdazzurro del bosco.

 

Fame

Quando tutto sembrerà
nuvola, vorrei scegliere il ritorno
nella forma di albero montano
un faggio maestoso
rami e foglie e le faggiole figlie
dell'autunno che sfarinano nei borghi
e nella gola selvatica della fame,
al femminile i nomi diventano gentili
un patriarca depone la saggezza
alle stagioni.

 

Quello che rimane

Potrebbe essere un respiro
un umile sorriso
la smorfia ironica
un movimento delle dita
lo sguardo confuso
un tic vicino all'occhio
il rossore del viso
un incendio nel petto
la prova di un passo

di quello che rimane
nessuno può sapere.

 

Imparo segni

Imparo, ogni giorno imparo
dalle cose inanimate, la forma
il colore
dalle tue parole prima d'uscire
un forse o arrivederci
dal respiro del cane imparo
il ritmo fedele
dalla sconosciuta presenza
lo stupore
imparo a raccogliere segni
umani
disegni ampi del cammino
iniziato l'altro ieri
da ombre animate d'aria, imparo
il movimento
la pazienza raccoglie semi
del giorno dopo
rammento pause disperanti
guardo e imparo
rispetto agli astri un breve
spostamento
luce nel rumore dell'universo.

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